| La Calabria è sempre stata una terra con un’importanza culturale enorme e che ho sempre amato assieme alla Sicilia. Pochi giorni fa, con il mio fedele autista Gianfranco (senza il quale non potrei mai recarmi in luoghi lontani dal mio Molise), mi sono recato a Polistena nella provincia di Reggio Calabria, nella piana di Gioia Tauro. Fulcro di numerose ndrine: una zona sulla carta malfamata. Grazie all’invito della prof.ssa Melania Scarcella che è stato subito sposato dal preside della Scuola ospitante (l’ITIS “M. Milano” di Polistena) prof. Franco Mileto, ho partecipato al progetto “Cittadinanza e Costituzione” parlando di mafie e in particolare della ndrangheta. E’ stata un esperienza entusiasmante sin dal mio arrivo. Abbiamo cenato con una serie di prodotti tipici locali in un ambiente familiare, mi sono sentito a casa mia. La mattina grazie al prof. Rocco Ciurleo abbiamo visto il meraviglioso planetario della scuola. A seguire il museo dell’agricoltura e quello geologico. La parola d’ordine è stata legalità ed è risuonata ripetutamente, il 16 aprile, tra le mura dell’Aula Magna dell’I.t.i.s. di Polistena, dove oltre trecento studenti sono stati coinvolti in una serie di discussioni sull’importanza della cultura e sulla lotta alla criminalità. Il tutto nel segno degli insegnamenti di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Antonino Caponnetto. Si è parlato molto di ‘ndrangheta e di come la stessa rubi il futuro dei giovani. E’ stata un’esperienza davvero entusiasmante con i ragazzi che alla fine mi hanno ringraziato in privato e pubblicamente. Non è mai successo che gli studenti dopo la fine dell’incontro si fermassero ancora per porre ulteriori domande partecipando con grande entusiasmo. La loro curiosità e la voglia di approfondire i temi trattati mi ha persino messo in difficoltà. Sono stati loro il vero “cuore pulsante” dell’incontro. Speriamo di aver offerto un’occasione di riflessione utile ai ragazzi nel loro futuro scolastico e di vita. Per quanto mi riguarda il tesoro più prezioso che custodisco nel mio cuore resta il rapporto con loro, con i docenti e con il preside. Abbiamo condiviso valori e conoscenze e abbiamo costruito una esperienza solida e valida per i ragazzi semplicemente confrontandoci. Mi ha colpito molto il fatto che Michele Albanese (giornalista sotto scorta che scrive di ndrangheta) mi abbia fatto l’onore di venirmi a salutare ringraziandomi per quello che la Scuola di Legalità sta facendo in giro per l’Italia. Ringrazio anche il prof. Francesco Papasidero ci ha fatto da navigatore umano venendoci a prendere e riportandoci al casello autostradale. Grazie a lui non ci siamo persi di notte nella piana di Gioia Tauro… Siamo tornati a casa stanchi morti, ma ho riportato con me un grande insegnamento da questa esperienza: i giovani sono il nostro futuro ed è su di loro che occorre investire se vogliamo che la società del domani sia migliore dell’attuale! Personalmente dopo questa esperienza sono molto fiducioso.
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